La famigerata "fabbrica di troll e fake news"

10.11.2020

Come viene alimentato il fenomeno della disinformazione?

  1. Collegamento ingannevole: quando titoli, immagini o didascalie differiscono dal contenuto.
  2. Contenuto ingannatore: quando il contenuto viene spacciato come proveniente da fonti realmente esistenti.
  3. Contenuto falso al 100%: quando il contenuto è completamente falso, costruito per trarre in inganno.
  4. Contenuto manipolato: quando l'informazione reale, o l'immagine, viene manipolata per trarre in inganno.
  5. Manipolazione della satira: quando non c'è intenzione di procurare danno, ma il contenuto satirico viene utilizzato per trarre in inganno.
  6. Contenuto fuorviante: quando si fa uso ingannevole dell'informazione per inquadrare un problema o una persona.
  7. Contesto ingannevole: quando il contenuto reale è accompagnato da informazioni contestuali false.

Dopo questa premessa occorre evidenziare quali possono essere i canali principali di diffusioni delle fake news:

  1. Una parte è condivisa involontariamente sui social da persone che, senza una verifica approfondita, rilanciano o ritwittano informazioni inaccurate o false.
  2. I contenuti amplificati dai giornalisti, che devono diffondere informazioni emerse dal web e dai social in tempo reale.
  3. Gruppi vagamente collegati tra di loro che tentano di influenzare l'opinione pubblica.
  4. Reti di Bot e fabbriche di Troll.

DAI TROLL AI FAMILIARI COMPLOTTISTI: COSÌ ANCHE GLI UTENTI COMUNI HANNO AMPLIFICATO LA DISINFORMAZIONE SUL CORONAVIRUS.

Si tratta di utenti spesso ben noti in Rete, o perlomeno all'interno di alcune sue bolle, che non sono nuovi a cavalcare le notizie del giorno creandone a loro volta di paradossali, evidentemente fake e dal chiaro scopo ludico-satirico.

Qualcuno potrebbe aver scoperto, tra l'altro, proprio grazie alle bufale circolate nelle chat di gruppo di avere tra i propri familiari o amici molti più complottisti di quanto pensasse. 

In questo senso la pandemia ha solo portato alla luce quello che diversi studi, ultimo in ordine di tempo uno firmato da Reuters Institute, provavano a dimostrare da tempo: per il seguito che hanno, per la fiducia di cui godono, per il desiderio di imitazione che ispirano, vip e personaggi famosi rischiano di amplificare la disinformazione online.

Le bugie dette dai politici sull'emergenza coronavirus sono anche le più varie sia nella natura e sia per pericolosità sociale: spaziano, solo per fare qualche esempio, dalla storia del Meccanismo europeo di stabilità (il tanto discusso MES) al numero di morti, passando per la possibilità di iniettarsi del disinfettante, per la bevanda a base di erbe e per gli innumerevoli rimedi, ovviamente tutti non testati e non ufficiali, anti-COVID-19.


 Spin doctor....... nella maggior parte dei casi, tanto più se si adotta una prospettiva come quella della campagna elettorale permanente in cui (quasi) tutto è ammesso, può far parte di una strategia di comunicazione politica . Più controverso è valutare che effetti tutto ciò abbia sulla qualità del discorso pubblico, per di più in un momento critico come quello di un'emergenza sanitaria globale. 

Non è folklore, perché le fake news condizioneranno la percezione e le opinioni di milioni di cittadini europei.

Si diffonde così la retorica secondo la quale gli autoritarismi sono più efficaci delle democrazie nel combattere il virus proponendo uno scambio tra sicurezza e libertà.

Vivi Libero, Liberate Oppression...

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